Settore funebre

Diamante o albero? Ecco le nuove alternative per la cremazione

Se la pratica della cremazione sta diventando sempre più comune e diffusa, si stanno anche diversificando le soluzioni per dare una dimora alle ceneri del caro estinto.
Le varie proposte sembrano in alcuni casi più trovate di marketing che alternative plausibili, ma sicuramente è interessante vagliare il ventaglio di possibilità.
Qui segnaliamo la diamantificazione proposta da Algordanza e l’urna biodegradabile ideata dal designer spagnolo Martin Azua.
Nel primo caso, l’idea arriva dalla Svizzera: la sede italiana di Algordanza ha sede a Trieste, e propone i diamanti della memoria come ricordo prezioso da portare sempre con sé. Ovviamente i prezzi sono piuttosto elevati (dai 3.500 Euro ai 20.000, in base alla caratura), sia per il valore oggettivo del cristallo utilizzato sia per le complesse tecniche di lavorazione, ma il costo di una sepoltura tradizionale non è certo a buon mercato.


Nel secondo caso, invece, Bios Urn propone di convertire i cimiteri in foreste, utilizzando urne biodegradabili (realizzate in cellulosa e fibre naturali) contenenti della torba e un seme che daranno vita ad un albero. Al costo assolutamente accessibile di € 75, esiste anche la possibilità di utilizzarle per i propri animali domestici che vengono a mancare, e decidere la tipologia di seme in base alle caratteristiche ambientali e climatiche del luogo dove si vorrà far crescere la pianta.
Senza dubbio due alternative originali e interessanti per rispondere alle esigenze di chi si trova ad affrontare un momento difficile o di chi vuole un destino diverso per le proprie spoglie mortali.

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